Seguici:

La storia

La Biblioteca del Popolo

La Biblioteca viene istituita il 19 novembre 1956 col nome di Biblioteca del Popolo su iniziativa della Soprintendenza Bibliografica per il Veneto Orientale e la Venezia Giulia e del Commissariato del Governo – Direzione della Pubblica Istruzione. A soli due anni dal ritorno di Trieste all’Italia prende vita un presidio culturale moderno, destinato a diffondere la produzione editoriale italiana contemporanea. Pensata come una biblioteca di pubblica lettura, di stampo angloamericano, viene articolata in una sede centrale per la gestione tecnica e amministrativa e in una serie di sedi per il prestito e la consultazione ramificate su tutto il territorio triestino. Nel 1962, con il passaggio amministrativo dalla Soprintendenza al Commissariato Generale per il Territorio di Trieste, la missione culturale della Biblioteca si rafforza. Nascono “punti di prestito” librario nelle carceri, negli ospedali, nei campi profughi, e con l’uso di un “bibliobus” il servizio diventa itinerante raggiungendo zone periferiche densamente abitate e oltrepassando il confine alla volta di Capodistria e Pirano. Questa organizzazione ne decreta il successo: nei primi anni di attività la Biblioteca registra oltre centomila prestiti all’anno.

La Biblioteca statale del Popolo

Biblioteca statale del PopoloNel 1978 entra a far parte delle Biblioteche Pubbliche Statali del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e diventa la Biblioteca statale del Popolo. Questo cambiamento non è solo nominale e amministrativo ma incide in parte sulle finalità dell’Istituto, che comincia a dedicare maggiore attenzione alla documentazione del posseduto anche attraverso la catalogazione semantica. Il servizio diffuso di pubblica lettura, tuttavia, non viene tralasciato e continua ad essere gestito attraverso quattro succursali, due nel centro cittadino, una a Muggia e un’altra al Villaggio del Pescatore, presso Duino.
Nel 1998, con il trasferimento nell’attuale sede di palazzo Brambilla-Morpurgo – acquistato e restaurato dal Ministero – e la centralizzazione dei fondi librari, la Biblioteca chiude la stagione delle sale di pubblica lettura a scaffale aperto ma continua a divulgare lo studio, la ricerca e la passione per la cultura italiana mettendo a disposizione dei lettori il proprio patrimonio.

La Biblioteca statale Stelio Crise

Nel 2012 il Ministero intitola la Biblioteca a Stelio Crise, protagonista della sua fondazione e direttore dal 1963 al 1974.
Il triestino Crise (1915 – 1991) è stato un intellettuale, critico letterario, scrittore e grande animatore culturale della città. La sua passione per la conoscenza la espresse nella lunga attività di bibliotecario, come direttore della Biblioteca generale dell’Ateneo di Trieste, guida della Biblioteca del Popolo e fondatore della Biblioteca del Seminario. In tutti questi Istituti lasciò il segno, mettendo in pratica la sua visione moderna della biblioteca pubblica come luogo al servizio del lettore “che del libro è sempre il vivificante lievito; il lettore che, grazie al rito della lettura, si fa quotidiano ricreatore e religioso testimone della perenne vitalità del libro; il lettore, al cui presente intervento va definitivamente ascritto il merito della conclusione del ciclo mirabile di cui il bibliotecario è solo uno dei momenti”. (S. Crise, Il bibliotecario curioso, 1959). Energico nella sua attività professionale così come nella promozione culturale, fu organizzatore di numerose e importanti esposizioni bibliografiche nella Biblioteca del Popolo, critico letterario per la terza pagina de Il Piccolo, collaboratore di diverse riviste. Conosceva le maggiori personalità artistiche e letterarie triestine (Saba, Stuparich, Tomizza, Giotti, Mattioni, Pittoni) e gli intellettuali che approdavano in città, tra i quali Ungaretti, Montale, Pasolini, Dos Passos, Piovene, Bo, Scheiwiller. Era in profonda amicizia con Biagio Marin, Marcello Mascherini e Stanislaus, fratello di James Joyce, e come saggista dedicò vari studi proprio allo scrittore irlandese. Poliglotta e appassionato di letteratura, fu uno strenuo divulgatore della cultura italiana a livello nazionale e internazionale.

Per approfondimenti: https://www.biblioest.it/

Torna all'inizio dei contenuti