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Giornata nazionale del paesaggio 2024 – Del ritorno al paesaggio
14 Marzo 2024 | 15:00-18:00
DEL RITORNO AL PAESAGGIO
La Natura, come mistero da conoscere e domare per poter convivere armoniosamente, si identifica nel Giardino come modello ideale di un primigenio paesaggio dell’assoluta felicità e innocenza primitiva, l’Eden. Rosario Assunto cita L’Uomo al punto di Daniello Bartoli come riferimento privilegiato per ogni trattazione estetica, dove Paesaggio rimanda principalmente a Paese, ovvero l’aspetto di una estensione del Territorio, che altro non è se non un Tratto di terra non piccolo in cui la gente abita o può abitare. Il Paesaggio è quindi un Trattato, che si è progressivamente identificato con la semplice cultura dello Spazio e della geometria, anzi si risolve in essi senza residui che non siano detriti. Quando la finalità dell’opera dell’uomo sulla natura senza la rappresentazione di uno scopo si costituisce come finalità unica sulla Natura, allora l’azione dell’uomo è Arte, da cui si potrà ricavare il piacere kantiano disinteressato.
La progettazione, della città e del territorio, potrà ancora essere espressione di un Paesaggio quale autentico prodotto di senso per la società? Oppure, siamo timorosi di recuperare quel sentimento di libertà dell’uomo nella Natura che consiste nella Bellezza del Paesaggio? Siamo tutti artisti in quanto artefici delle interrelazioni reali del piacevole e dell’utile: giardino e paesaggio sono i due poli di una relazione paritetica e amorosa dell’uomo con la Natura, la nostalgia che si fa memoria.
La bellezza del paesaggio sta nella compresenza di tutti i tempi passati, i cui eventi sono divenuti forme dello spazio che garantiscono nel futuro la permanenza della memoria come infinità di questo nostro presente: ci unisce e ci sostiene nel recupero della necessaria Intelligenza emotiva che prevede l’atto dell’occuparsi invece del preoccuparsi.